PerformDance
Rassegna Internazionale di
Musica →Teatro→Danza→Installazioni
29 luglio › 2 novembre 2011→1° Edizione
Manifattura ex Monopoli › Alessano [Lecce]
con il patrocinio di
PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE PUGLIA
ASSESSORATO QUALITA’ DEL TERRITORIO, PAESAGGIO,
BENI CULTURALI DELLA REGIONE PUGLIA
AZIENDA DI PROMOZIONE TURISTICA DELLA PROVINCIA DI LECCE
con il sostegno
in partnership
media sponsor
in collaborazione
direzione Artistica › organizzativa
Gianna Licchetta e Carla Romana Antolini
consulenza artistica
Isabelle Patain
Sezione CRONICA
a cura di Francesco Pontorno
art director
Patrizia Bovinelli e Luigi Nicolardi
Direttore di Scena
Corrado Verini
Venerdì 29 luglio la rassegna internazionale PerformDance dell’ ADCARTDIFFUSION.COM [ARTISTIC PROJECTS DEVELOPMENT] inaugura il progetto permanente Change!casa delle culture contemporanee nel suggestivo spazio della Manifattura ex Monopoli di Alessano (Lecce/Salento) che, dopo essere stata sede storica di un tabacchificio, viene riaperta alla cittadinanza con numerosi appuntamenti che guardano al mutamento contemporaneo attraverso la danza, il teatro e la musica.
Il gesto della danza è al centro del progetto di Gianna Licchetta elaborato in collaborazione con Carla Romana Antolini, come vettore di esplorazione di nuove dimensioni dello spazio, non di uno spazio virtuale vuoto e inquietante, ma di uno spazio ricettivo, di una casa abitata (dall’altro): la danza trova grazie all’interattività, una nuova modalità dialogica, da tempo sognata e da tempo (forse) perduta.
Alcune sale dell’edificio storico si trasformeranno in sale espositive e ospiteranno opere di artisti salentini. Il tutto curato dagli architetti Patrizia Bovinelli e Luigi Nicolardi, che per l’occasione hanno allestito e dedicato un percorso della memoria con lo sguardo rivolto al futuro.
PerformDance è prodotta e promossa da ADCARTDIFFUSION.COM [ARTISTIC PROJECTS DEVELOPMENT] E CHANGE!CASA DELLE CULTURE CONTEMPORANEE ed è realizzata con il sostegno di Ambasciata Di Francia, Nuovi Mecenati-Fondazione Franco-Italiana per la Creazione Contemporanea, Institut Français, FranceDanse, Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia, Città di Alessano, Centro Servizi Volontariato Salento, Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce.
Il progetto è stato reso possibile grazie alla fattiva collaborazione di numerose aziende locali, ma soprattutto grazie alla gente del Capo di Leuca che si è prestata volontariamente al faticosissimo lavoro di ripristino della location Manifattura ex Monopoli.
Change!casa delle culture contemporanee, sceglie il confronto e lo scambio, fotografa il cambiamento e si propone come moltiplicatore dei cambiamenti in atto.
Gli artisti coinvolti provenienti da tutta Italia, dal Mali, dal Cile, dal Giappone, dalla Serbia, dalla Francia o dal Sud Africa, presenteranno spettacoli e workshop nell’ottica della conoscenza approfondita delle diverse arti e dell’incontro.
L’inaugurazione sarà affidata ad una due giorni davvero unica. Venerdì 29 luglio per riaprire il tabacchificio il progetto propone performance multiple di danza contemporanea dedicate al personaggio della passionale sigaraia nel CarmenX102011 con il Tango elektroBar proposto da Exursus e altre performance di Atacama, Mandala Dance Company di Paola Sorressa, Marica Zannettino e Ketty Russo a cui seguirà un emozionante live tra techno, jazz e IDM (intelligent dance music) della Martux_m Crew composta da Martux_m, Kocleo & Lanvideosource. I live set In Beat-Ween Zone possono essere riconosciuti anche per la cura raffinata dedicata alla grafica con Lanvideosource. Martux_m e Kocleo saggiamente suonano le loro tracce travolgenti con un sound caldo e sensuale, ispirato alla musica nera. Martux_m Crew ha condiviso il palco con alcuni degli artisti più popolari della club culture internazionale: Trentemoller, Ellen Allien, Apparat, Andy Cato, Carl Craig, The Hacker, Arto Lindsay.
Sabato 30 luglio dal Festival du Desert di Essakane, passando per Presenze d’Africa di Firenze arrivano a Change i Tartit unione in lingua tuareg. Tartit è il primo gruppo musicale tuareg fondato da donne e guidato da Fadimata Walet Oumar, artista e attivista per i diritti delle donne tuareg attraverso l’associazione Tartit’n’Chetma. Il gruppo è oggi composto da cinque donne e cinque uomini che provengono tutti dalla regione di Timbuctu, in Mali. Gli strumenti sono: il tamburo tindé, la viella monocorde imzad, il liuto tehardent, ma anche la chitarra elettrica, che accompagna i brani composti di recente. Attraverso le sue musiche, danze, poesie, il gruppo si fa portavoce dei messaggi di pace del popolo del deserto, delle sue rivendicazioni e della sua ricca cultura.
Venerdì 12 agosto sarà la volta di Vincent Mantsoe, il grande danzatore sudafricano, già vincitore del FNB Vita per Coreografo dell’anno e miglior ballerino per la danza contemporanea. Dalla danza zulu, danza tradizionale che il coreografo rielabora per le sue creazioni, creazioni coreografiche africane tra le più apprezzate e studiate nel mondo, per PerformDance, Mantsoe presenterà due solo, una master class e un incontro aperto dove lo stesso coreografo parlerà del suo apprezzato e originale lavoro di ricerca nella danza, del contesto delle danze rituali, del rapporto tra corpo e spirito in danza. L’essere umano è un essere umano per l’esistenza delle altre persone dice un proverbio Setswana. Ntu vuol dire nulla e deriva dalla parola Muntu che vuol dire essere umano nelle lingue Nguni o Bantu. Questa scelta coreografica indica il collegamento di Mantsoe alla sua eredità africana. Sebbene la composizione di Mantsoe traslitterà un impianto coreografico di influenza europea, il coreografo riesce a innestare e trasformare la danza africana. Questa produzione è commissionata e sostenuta dal NAC Arts centre Ottawa Canada 2005&2006. Il progetto è nato tra la Francia e gli USA. Con Ntu Mantsoe presenterà anche Motswa Hole (Un uomo da lontano) Noi siamo qui per un scopo, imparare da dove veniamo e capire dove andiamo. Continuiamo ad imparare l’uno dall’altro attingendo al passato. La cultura è dinamica ma non dobbiamo perdere vista il fatto che sebbene le nostre tradizioni cambiano da generazione a generazione dobbiamo preservare la ricchezza delle nostre origini.
Dal Giappone ancora all’insegna delle più importanti ricerche coreutiche autoriali sbarca ad Alessano venerdì 19 e sabato 20 agosto il coreografo e danzatore giapponese Katsura Kan, uno fra i più importanti maestri di danza Butoh, celebrato dal pubblico e dai danzatori di tutto il mondo (30 anni di esperienza dello spettacolo, didattica e coreografie in tutto il mondo), che propone qui Time Machine e Fable in two. Spettacolo in due parti che mette a confronto la ricerca minimalista e spirituale della danza Butô e la scrittura pulita, di una densità assoluta, di Samuel Beckett. La natura umana, il rapporto con il tempo e l’abbandono sono il cuore di questa danza delle tenebre come dell’universo dell’autore che ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura nel 1969. L’assurdità tragicomica resta qui quella delle vite che oscillano tra risa e lacrime, sofferenza e bellezza, attesa e desiderio. Per entrare nella densità della scrittura di Beckett, nella sua ruvidità purificata, il pubblico deve attraversare una prova per poter ricevere la qualità della sua parola. Per offrire a tutti la possibilità di partire in questo viaggio che Philippe Lanton propone, il regista ha pensato che il rapporto tra il corpo e lo spazio, peculiare alla danza Butô offrisse una mediazione e un apertura magnifiche per il minimalismo beckettiano. Tutto ciò passa anche per un abbandono, centrale in questa iniziazione, di tutte le pesanti scorie che incombono nel nostro quotidiano. Ciascuno è dunque disponibile a camminare a modo suo nella rêverie meditativa suggerita dal flusso e riflusso della scrittura di Samuel Beckett.
Grande attesa è riservata all’arrivo del geniale coreografo Joseph Nadj. Nato a Kanjiza (Serbia), dove ha studiato la fisarmonica, ha praticato la lotta e la pittura, si trasferisce a Budapest dove studia storia dell’arte e della musica, e dove inizia corsi di recitazione d’espressione corporale. Nel 1980 si trasferisce a Parigi per seguire una formazione con Marcel Marceau, Etienne Ducroux et Jacques Lecoq. Scopre la danza contemporanea con Larrii Leong e Yves Cassati. Partecipa come interprete alle creazioni di Sidonie Rochon, Mark Tompkins, Catherine Díverrès e Frangois Verret. Nel 1986 fonda la sua prima compagnia Théàtre JEL e crea la sua prima pièce, dal 1995 è direttore del CCNO-Centre Chorégraphique National d’Orléans.
A Change presenterà in prima nazionale (mercoledì 7 e giovedì 8 settembre) lo spettacolo Les Corbeaux. Qui Josef Nadj con il musicista AkoshS Zelevényi, sassofonista e pluristrumentista, tornano a parlare della loro regione d’origine: come si deduce dal titolo, questo spettacolo è nutrito dall’osservazione paziente, minuziosa dei corvi (les corbeaux) ed in particolare, dell’istante fugace nel quale si poggiano prima di spiccare il volo. Al dialogo tra danza e musica si aggiunge un terzo componente che reagisce liberamente , fa parlare la sua voce silenziosa in una pittura nera, brillante, fluida che nel gesto musicale e coreografico lascia tracce, impronte, del passaggio degli uccelli.
Nadj tornerà ancora nel Salento martedì 11 e mercoledì 12 ottobre a Change con il Woyzec, spettacolo che debutterà in Prima Assoluta a Change per arrivare subito dopo alla Biennale Danza di Venezia. Woyzeck ou I’Ébauche du vertige è basato su un testo drammatico. ll manoscritto lasciato da Georg Búchner si compone di quattro differenti versioni o ‘ébauches”(bozze) più o meno lunghe, dettagliate e sovrapponibili. Nadj non prende una versione isolata, non un racconto unico e lineare di questi frammenti sparsi, ma cura la loro incompiutezza e il carattere ripetitivo che si riscontra nell’insieme. Scava nel testo frammentandolo ulteriormente, per farne uscire la voce dell’autore e i suoi interrogativi ossessivi sulla natura umana e il cammino inesorabile del destino. Mette in relazione la morte precoce di Búchner e la sua follia con due elementi chiave del dramma: il delitto passionale che commette il personaggio di Woyzeck e, le pressioni insostenibili che si esercitano su di lui, un processo di disumanizzazione che lo porta alla follia, all’omicidio. Nel Woyzeck di Nadj, la tragedia si è già consumata: come eco della guerra fratricida che straziava la Jugoslavia nel periodo della sua creazione (1993-1997) la sua lettura propone una visione della decomposizione che vince progressivamente i corpi e gli spiriti.
sabato 27 e domenica 28 agosto 2011 in Prima assoluta Vulcano dalla poesie di Carlo Bordini, di Francesco Pontorno e Virginia Franchi . Regia di Virginia Franchi. Adattamento teatrale de I Costruttori di Vulcani , raccolta di tutta la produzione dal 1975 al 2010 dello scrittore Carlo Bordini, considerato il maggiore esponente della poesia narrativa in Italia. Poesie che hanno un decorso autobiografico, costruite su una narrazione combinata con aperture atonali, deragliamenti del senso e dell’intreccio, immagini sformate. Di certo il volume è uno degli esiti più dirompenti e importanti della poesia italiana degli ultimi anni.
Venerdì 9 e sabato 10 settembre 2011 per la prima volta in Puglia verrà presentato lo spettacolo di teatro gestuale per due donne in gabbia Fragile non capovolgere di e con Francesca Caso e Barbara Baldaccini. Le due attrici costruiscono una storia senza storia all’interno di una gabbia, nella quale volontariamente hanno deciso di rinchiudersi. Ne deriva uno spettacolo di teatro gestuale fatto di contrasti, ricordi, implosioni, fughe, lotte, abbracci che riconduce alla fragilità dell’essere femminile, dibattuto tra il dentro e il fuori, il selvaggio ingabbiato, e il delicato essere che appare, alla continua ricerca di protezione. O forse riconduce semplicemente al concetto di essere libero e alla paura di esserlo. Follia?
Mercoledì 2 novembre la casa delle culture contemporanee sarà abitata da un progetto speciale, uno spettacolo che debutterà in prima assoluta a PerformDance. Todos bailando a Grecìa del cileno Vincente Ruiz. Noto coreografo e regista teatrale, Vicente Ruiz ha introdotto e sviluppato il teatro di ricerca in Cile, realizzando coreografie sperimentali basate sulla tecnica Graham e su quella Butoh, combinate ad una visione estremamente personale del movimento. Realizza performance dal forte impatto pubblico incentrate sul tema dei diritti umani, la libertà di espressione, l’abolizione della censura, che sono diventati oggetto di studio e riferimento per la storia della danza, del teatro e della performance in Cile. In collaborazione con altri studiosi, è attualmente impegnato ad ultimare un testo di ricerca sul metodo del tiempo real, da lui applicato nella danza.
E come in tutte le case che hanno le porte aperte succedono degli incontri importanti, come l’evento sorpresa che fa incontrare musica e cinema e che farà arrivare a Change con data da stabilire un’orchestra. In un evento unico La musica per il cinema Franco Piersanti con la partecipazione straordinaria del regista Nanni Morettici farà rivivere le colonne sonore del nostro migliore cinema.
e ancora
Mostre e installazioni
Allestimento di alcune opere di Roberto Russo, Giuseppe Corrado e Gabriele Torsello, Patrizia Bovinelli e Luigi Nicolardi.
Workshop
→26,27,28,29,30,31 luglio 2011: Gruppo Tartit laboratorio di canto,musica e danza
→16/17/18/19 agosto 2011 Butoh Workshop con KTSURA Kan
Master Class
→16 agosto 2011 “Japanese Avant-garde Arts after world War 2 in 1950s~60s as an origin of Butoh” Video-Conferenza presentata da Katsura KAN
→10 e 11 agosto masterclass per attori/danzatori professionisti tenuto da Vincent Mantsoe
→6 e 7 settembre master class per attori/danzatori professionisti tenuto da Joseph NADJ
Convegno
→6 ottobre 2011 CORPO/AMBIENTE SENSIBILE
(incontri teorici di approfondimento con esperti di quelle forme d’arte che sperimentano un nuovo territorio dell’estetica contemporanea)
Aria→artist-in-residence
→dal 17 al 30 ottobre 2011 in collaborazione con il festival internazionale Danzamayor
avvio residenza con Vincente Ruiz (Chile)